Sanitpharma

Vulvodinia: invisibile ma senza tregua

Con il termine di vulva, si intende l'insieme degli organi genitali esterni della donna.

La vulva è una zona anatomica multifunzionale in quanto protegge gli organi genitali interni, ospita al suo interno l’orifizio uretrale e svolge un ovvio e fondamentale ruolo nei rapporti sessuali. La vulva circonda, infatti, il vestibolo vaginale ed è ben comprensibile come il suo stato di benessere concorra ad una corretta percezione del piacere sessuale durante il coito.

Talvolta, la vulva e i tessuti adiacenti l’orifizio vaginale quali il vestibolo vaginale, clitoride, piccole e grandi labbra vanno incontro a condizioni caratterizzate da dolenzia eventualmente associata ad infiammazione o dolore franco. Spesso non si osservano altri tipi di lesioni in questa area, ed è infatti questo il motivo per cui questa condizione è considerata una malattia “invisibile” nonostante impatti enormemente la qualità di vita della paziente. Tale situazione prende il nome di Vulvodinia.


Sintomi della Vulvodinia

Come indicato dalla parola stessa, i sintomi abituali della Vulvodinia sono il dolore, spesso cronico e generalizzato all’intero distretto anatomico vulvare, spesso associato a dolore in concomitanza della penetrazione (dispareunia).

La Vulvodinia non deve essere confusa tuttavia con altre condizioni patologiche del distretto vulvare, usate spesso impropriamente come sinonimi: la Vestibulodinia e la Vestibolite vulvare.

La Vestibulodinia è un disturbo caratterizzato da dolore avvertito in una zona ben circoscritta e delimitata esclusivamente ai tessuti del vestibolo vaginale, luogo anatomico che circonda l’accesso vaginale.

Per Vestibolite vulvare si intende altresì una condizione infiammatoria, non necessariamente associata ad una sintomatologia dolorosa.


Cause

Anche se ad oggi non è stata attribuita univocamente una precisa eziologia della vulvodinia, all'origine del dolore vulvare cronico sembra esserci principalmente un'iperattività immunitaria, caratterizzata da uno stato infiammatorio prolungato.

Oltre questa base fisiopatologica, si aggiungono anche le seguenti condizioni che possono aggravare notevolmente il quadro di compromissione già in atto:

  • Ipercontrattilità della muscolatura che circonda la zona vulvare e perianale;
  • Iperstimolazione delle terminazioni nervose deputate alla percezione del dolore;
  • Infezioni vaginali e vescicali croniche o recidivanti;
  • Lesioni del nervo pudendo dovute al parto o a traumi.

Vediamo le principali cause in dettaglio:

Ipertono del pavimento pelvico

La vulvodinia può essere favorita da uno spasmo muscolare permanente derivante dal restringimento riflesso della vagina, che può essere precedente la vulvodinia (tipico del vaginismo).

Può anche essere legata ad una concomitante dispareunia che la donna potrebbe accusare in occasione del rapporto sessuale. Questa contrazione può diventare essa stessa motivo di dolore, contribuendo ulteriormente alla cronicizzazione.

Predisposizione fisiologica

Tra gli eventi predisponenti l’insorgenza della vulvodinia, possiamo citare:

  • Microtraumi associati alla secchezza vaginale;
  • Uso di prodotti per l'igiene non appropriati;
  • Disordini immunitari (allergie, lichen scleroso, eczema, ecc.);
  • Neuropatie;
  • Fattori psicosessuali o relazionali.

 


Rimedi e Trattamenti

La strategia di trattamento consiste spesso nel rendere il dolore progressivamente più debole e meno invalidante.

Sono utilizzate spesso combinazioni di terapie farmacologiche insieme a prodotti di origine naturale e ad accorgimenti di tipo comportamentale, di seguito ne analizziamo i principali.

Trattamento farmacologico:

  • Applicazione di farmaci topici sulla zona vulvare al fine di modulare il dolore. Parliamo di molecole come la lidocaina (anestetico locale) o il sodio cromoglicato (stabilizza le membrane dei globuli bianchi, interrompendo l'infiammazione neurogena alla base della problematica).
  • Utilizzo di analgesici specifici, come l'amitriptilina o il gabapentin, fino ad arrivare all’assunzione di farmaci sistemici (es. antidepressivi triciclici, anticonvulsivanti ecc.) per spegnere il segnale mediato dalle fibre responsabili della percezione del dolore cronico.

Riabilitazione del pavimento pelvico

Le donne con ipertonia dei muscoli vaginali possono trarre beneficio dalla fisioterapia (allenamento del pavimento pelvico) e dalle tecniche di auto-rilassamento che insegnano a controllare le contrazioni dei muscoli e di conseguenza il dolore che provocano).

Dieta e stile di vita

Per alleviare i sintomi della vulvodinia, è indispensabile attuare poche ma rigorose norme di comportamento.

L’igiene intima deve essere attenta e scrupolosa in qualsiasi situazione, ma allo stesso tempo non deve risultare aggressiva, in quanto potrebbe alterare l’equilibrio fisiologico dei tessuti dei genitali esterni.

Si suggerisce di impiegare prodotti con pH delicato per la detersione e per il benessere quotidiano, non utilizzare detergenti eccessivamente alcalini o ricchi di coloranti, bensì prodotti con attivi dalle proprietà mucosimili, che idratino, leniscano, proteggano dagli agenti patogeni e riparino i traumatismi presenti sui tessuti.

Sono preferibilmente da evitare prodotti più aggressivi come deodoranti spray, salviette intime profumate e creme depilatorie sulla vulva.

Da usare con parsimonia salvaslip e biancheria intima sintetica, in quanto occlusivi ed antitraspiranti.

Può essere utile infine bere molta acqua e privilegiare cibi poveri di zuccheri e senza lieviti.

BENESSERE

Consigliati per te