Attenzione alle scottature prendendo il sole!

Ci troviamo nel bel mezzo della stagione estiva, fuori il sole splende, il caldo non ci dà tregua, e non riusciamo a pensare ad altro che alle tanto attese vacanze. Che si tratti di una fuga al mare per godersi un po’ di relax sulla spiaggia, che siate degli amanti delle lunghe camminate in montagna, o che preferiate il turismo cittadino all’insegna di musei, gallerie d’arte e siti archeologici, non dimenticate di mettere in valigia un’adeguata protezione solare. Infatti, se da un lato è vero che l’esposizione alla luce solare è essenziale per sintetizzare Vitamina D, a sua volta necessaria per il corretto assorbimento di calcio e, quindi, la buona salute di ossa, denti e muscoli; dall’altro lato, è importante ricordare che le radiazioni ultraviolette (UV) sia di tipo A che di tipo B causano danni al DNA e immunosoppressione, entrambi fattori correlati con l’insorgenza di tumori alla pelle - quali melanoma, carcinoma baso-cellulare (ovvero, che si origina da cheratinociti basali, profondi dell’epidermide) e squamo-cellulare (derivante da cheratinociti più superficiali).
Diversi trial clinici hanno
dimostrato che l’applicazione quotidiana di filtro solare, per periodi
prolungati di tempo, è efficace per diminuire significativamente l’incidenza
sia di melanomi che carcinomi, sottolineando, quindi, che il rischio cutaneo
legato all’azione deleteria dei raggi solari è indipendente da episodi di
scottatura da sole o dalla propensione individuale ad abbronzarsi. Tuttavia,
ripetute ustioni solari determinano un aumento consistente del rischio di
sviluppo del melanoma, per cui in estate - quando il sole è particolarmente
caldo e l’intensità delle radiazioni UV raggiunge valori massimi - è fortemente
consigliato tutelarsi su due fronti. È, infatti, indicato adottare
comportamenti che prevengano le scottature - come, ad esempio, evitare di stare
al sole nelle ore più calde della giornata, e indossare abiti che coprano le
parti del corpo più facilmente esposte - e facendo uso di creme con SPF
adeguato.
L'importanza della protezione solare
L’SPF (sun
protection factor) è l’indice del grado di protezione contro i raggi UVB
fornito dalla crema solare. La radiazione UVA ha la caratteristica di riuscire
a penetrare negli strati più interni della pelle, ed è la principale
responsabile di fotoinvecchiamento, fotodermatosi, e iperpigmentazione. Si
raccomanda, dunque, di scegliere una protezione solare ad “ampio spettro”, che
schermi efficacemente la cute sia dai raggi UVB che UVA. È, inoltre, importante
tenere a mente che, mentre la pelle chiara è più vulnerabile all’impatto degli
UVB, la pelle scura è particolarmente suscettibile all’azione combinata di UVA
e radiazione HEV (high-energy visible light, ossia la componente ad alto contenuto
energetico della luce visibile). In tal caso, bisognerebbe adottare un prodotto
con una colorazione che si avvicini al proprio fototipo - la classificazione
dei tipi di pelle che si basa sulla quantità di pigmento presente - contenente
sostanze quali l’ossido di ferro, l’ossido di zinco, e il biossido di titanio.
Comprare la crema solare adatta non è però sufficiente, bisogna anche
applicarla - e riapplicarla - correttamente. Anche se la quantità di prodotto
per ottenere la protezione prevista dall’SPF indicato sarebbe 2mg/cm2,
studi dimostrano che, mediamente, viene raggiunto un valore compreso tra il 20%
e il 50% dell’applicazione ottimale. Al fine di ovviare a questa mancanza,
sarebbe opportuno adottare l’abitudine di spalmare la crema solare due volte
consecutive, a distanza di circa venti minuti. Altri fattori da tenere in
considerazione che possono intaccare l’efficacia del filtro solare sono
l’azione abrasiva della sabbia, l’acqua, l’attività fisica e la sudorazione, lo
sfregamento dei vestiti contro la pelle. Per questi motivi, è buona norma continuare
a riapplicare la crema durante tutto il giorno, ad intervalli di
approssimativamente tre ore.
Se nonostante gli accorgimenti e le precauzioni dovessimo comunque scottarci, è possibile alleviare il malessere seguendo alcuni consigli pratici. Innanzitutto, bisogna assolutamente evitare l’ulteriore esposizione al sole che andrebbe ad aggravare la bruciatura, e mantenere il giusto livello di idratazione del corpo, in generale, e specificamente della pelle. A tal fine, è necessario bere molta acqua e utilizzare una lozione o spray idratante - non a base di olio - che contenga agenti emollienti, lenitivi e cicatrizzanti, quali l’aloe vera, l’ossido di zinco e l’acido ialuronico. Infine, in caso di ustioni più gravi con comparsa di vesciche, si raccomanda di non far esplodere le bolle, in quanto se ne favorirebbe l’infezione, e di consultare il proprio medico qualora la pelle non cominciasse a guarire entro pochi giorni e comparissero ulteriori sintomi, quali febbre, mal di testa, brividi e nausea.
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