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Tea Tree Oil, storia e usi

Tea Tree Oil” (TTO) è il nome che si dà all’olio essenziale estratto dall’albero del tè (Melaleuca alternifolia) - in inglese “tea tree”- e il cui impiego, in formulazioni farmaceutiche e rimedi casalinghi, si è diffuso molto rapidamente grazie alle sue molteplici proprietà curative.
La fascinazione suscitata dal TTO deriva forse, in parte, dalle decine di migliaia di anni di storia che lo accompagnano e dai racconti che ci sono pervenuti sui modi in cui i nativi dell’Australia - luogo di origine dell’albero del tè - lo utilizzavano per medicarsi. Ad ogni modo, dalla sua introduzione nella civiltà occidentale agli inizi del secolo scorso, la composizione e le possibili applicazioni dell’estratto del tea tree sono state ampiamente oggetto di studio, e ad oggi, si è visto che gli usi tramandatici dagli aborigeni australiani hanno, di fatto, un fondamento scientifico.

Tea Tree Oil origine e storia

La Melaleuca alternifolia è autoctona delle coste orientali dell’Australia. Più precisamente, cresce lungo le sponde dei fiumi e nelle pianure paludose a sud dello stato del Queensland e a nord-est del contiguo New South Wales. Gli Aborigeni Bundjalung, nativi di quelle regioni dell’Australia, erano a conoscenza delle proprietà medicinali del tea tree, di cui adoperavano le foglie sia consumandole sotto forma di infusione per alleviare il mal di gola e i disturbi legati ad affezioni cutanee, che sminuzzandole, in modo da applicarle direttamente sulle ferite per facilitarne la guarigione, o inalarne gli oli essenziali per attenuare tosse e raffreddore.

Il nome “tea tree” con cui la M. alternifolia è conosciuta tutt’oggi, risale al XVIII secolo e fu coniato da esploratori inglesi che, vedendo l’albero per la prima volta, furono colpiti dalla similarità tra le sue foglie e quelle della tradizionale pianta del tè, tanto che ne trassero e assaggiarono una bevanda calda, che risultò essere particolarmente speziata, dal retrogusto di noce moscata. Agli inizi del ‘900, il tea tree attirò l’attenzione del ricercatore australiano Arthur R. Penfold, il cui impegno nel campo della fitochimica lo aveva portato ad intraprendere un’esplorazione sistematica della naturale disponibilità, sul territorio australiano, di oli essenziali che potessero avere rilevanza commerciale.

La crescente popolarità del Tea Tree Oil vide una battuta d’arresto sul finire della Seconda Guerra Mondiale, ma esso tornò ad essere di grande interesse verso gli anni ’70 e ’80, quando l’impiego di prodotti naturali e delle pratiche correlate cominciò ad acquisire una rinnovata e forte risonanza culturale. Da allora, è aumentato in maniera significativa anche il numero di studi scientifici volti a verificare la validità antimicrobica, antimicotica, e antinfiammatoria dello stesso TTO.

Proprietà benefiche

La M. alternifolia è soltanto una delle centinaia di specie che formano il genere Melaleuca, e molte di queste producono oli essenziali dalle differenti composizioni e caratteristiche. Tuttavia, la messa in vendita del Tea Tree Oil è regolata da standard internazionali che garantiscono il commercio esclusivo di un preciso e ben noto chemiotipo di olio essenziale dell’albero del tè. In particolare, il componente principale del TTO, a cui sono state attribuite le principali proprietà funzionali dell’estratto, è il terpinen-4-olo, che - affinché il Tea Tree Oil venga definito tale - deve essere presente in una concentrazione minima del 30% - 40%. Si tratta di un idrocarburo aromatico appartenente alla famiglia dei “terpeni”, molecole volatili molto diffuse nel regno vegetale, responsabili del profumo caratteristico di resine e oli essenziali.

Numerosi test condotti in laboratorio hanno dimostrato che il TTO è in grado di agire come principio sia antimicrobico che antimicotico, compromettendo l’integrità strutturale e funzionale della membrana cellulare dei microrganismi. L’olio essenziale del tea tree, inoltre, non si limita a bloccare la crescita di batteri e funghi, ma - in funzione di una concentrazione crescente - può arrivare ad eliminarli attivamente, assumendo, quindi, un’azione batteri- o fungicida. Per quanto riguarda l’aspetto antinfiammatorio, il terpinen-4-olo, regolando lo stato di vasodilatazione e, quindi, la fuoriuscita di plasma nei tessuti, diminuirebbe il rilascio di segnali infiammatori nel distretto interessato, riducendo, di conseguenza, il tipico gonfiore associato.

Dal punto di vista clinico, l’efficacia del TTO nel trattare condizioni quali l’acne, le micosi, e la colonizzazione asintomatica delle mucose nasali e della pelle da parte di MRSA (Staphylococcus aureus meticillino-resistente), è stata messa a confronto con la relativa efficacia dei principi attivi solitamente utilizzati in tali circostanze. Nel caso dell’acne, uno studio ha riportato che l’applicazione di un gel con 5% di Tea Tree Oil non solo è effettiva nel ridurre il numero di lesioni acneiche infiammate - pur se in misura minore rispetto al tradizionale benzoilperossido (BP) - ma è anche in grado di contrastare la comparsa di prurito, secchezza e desquamazione della pelle, con maggiore successo rispetto al BP stesso.
Nel caso di onicomicosi, tinea pedis (piede d’atleta), e portatori di MRSA, l’utilizzo di formulazioni appropriate di TTO ha prodotto risultati paragonabili a quelli osservati con i corrispettivi trattamenti farmacologici.

La durata generalmente molto prolungata nel tempo delle terapie antifungine comporta il rischio che si sviluppino resistenze agli agenti antimicotici e, quindi, che il trattamento fallisca, e si instaurino infezioni croniche. Secondo il parere di alcuni esperti, la combinazione di Tea Tree Oil e antimicotico in un’unica formulazione permetterebbe di sfruttare il potenziale sinergismo tra i due - ovvero, meccanismi d’azione differenti che convergono su un unico target - riuscendo, dunque, a ridurre la quantità di principio attivo per singola applicazione, e, di conseguenza, la probabilità di effetti potenzialmente avversi. Infine, nel campo dell’igiene personale e della cura del corpo, il Tea Tree Oil è indicato per combattere l’alitosi, per ridurre gonfiore, arrossamento, e sanguinamento delle gengive, per migliorare l’oleosità, il prurito, e le lesioni dello scalpo legati al disturbo della forfora.

PRINCIPI ATTIVI

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